mercoledì 7 novembre 2012

Morto Steve Jobs, morta la Apple

Checché ne dicano gli analisti, i mercati, le borse, il futuro dell'azienda di Cupertino è nero.
Lasciatemelo dire, è morto un uomo ed è morto un sogno, quella mela morsicata stampata sul retro dei prodotti che tanto amiamo e che ci ha fatto desiderare i suoi prodotti più di ogni altro è finito, sepolto insieme al suo fondatore e mentore.
Non prendetemi per pazzo, perché anche se le azioni salgono, il valore effettivo della Apple cala in maniera proporzionale, perché non trascina il mercato, ma si lascia trasportare dallo stesso, gli azionisti stanno prendendo in mano le redini della gestione, probabilmente hanno anche iniziato ad alzare la voce, cosa che non credo abbiano mai fatto prima. Non solo per timore reverenziale nei confronti di chi gestiva la baracca, ma anche perché sicuramente avevano una grande fiducia di un personaggio che sapeva quallo che voleva e lo otteneva a tutti i costi.
Le mie sono solo supposizioni, certo, ma credo di avere anche qualche prova:
1) L'iPad mini : è la prima volta che vedo nascere un prodotto della mela già vecchio, fatto di scarti di altri prodotti nati anni prima, nato probabilmente per contrastare il successo degli altri costruttori con device di questa misura, e che, disign a parte, perde sotto tutti i punti di vista.
Le performance, lo schermo, e soprattutto il prezzo, lo rendono un device non certo di riferimento, è la prima volta che non crea un dispositivo a cui gli altri si debbano adeguare, al contrario, è un device su cui gli altri si confrontano a testa alta, e contro il quale non hanno certo paura di concorrere, e dire che aspettavo con ansia l'uscita di questo dispositivo, perché la ritengo la misura ideale per un tablet. Non che sia da buttare, ma visto che di certo non è il punto di riferimento sotto l'aspetto hardware o delle innovazioni quanto meno fatene un concorrente invincibile con un prezzo più adeguato alla concorrenza. Se volete che si spenda in media in centinaio di euro in più di un tablet android, allora rendetelo inattaccabile sotto ogni punto di vista. Lo vedo come un puro strumento di marketing più che il solito gioiellino della mela, probabilmente tirata giù dall'albero ancora poco matura.
2) L'iPad di quarta generazione: di questo ne parlo con cognizione di causa, perché sono un felice possessore di uno di terza generazione, presentato come il non plus ultra, ma che viene rinnovato dopo solo sei mesi di attività, e come dire che forse così straordinario non lo era, e che si è dovuto correre ai ripari, cosa che non ritengo sia così. Viene buttato nel dimenticatoio, in commercio solo nelle scorte di magazzino, sparito da ogni listino, mentre il suo predecessore, l'iPad 2, fa ancora bella mostra di se nello store e nei negozi di elettronica.
Mi chiedo perché, e soprattutto mi chiedo : Steve Jobs lo avrebbe mai permesso? Avrebbe deluso a tal punto i suoi acquirenti? soprattutto visto che di certo l'iPad 3 non è un dispositivo da buttare.
Sono sicuro che non lo avrebbe fatto, avrebbe dettato i suoi tempi, e noi lo avremmo seguito, saremmo stati consapevoli che avrebbe messo sul mercato un successore migliore di quello che avevamo comprato, ma nei tempi soliti a cui eravamo abituati, senza creare scontento. E non ditemi che è solo lo sfogo di un deluso, perché sapete che è la realtà.
Il marketing ha preso il sopravvento su un sogno, e quando è il denaro a dettare le regole, il sogno presto si trasformerà in un incubo. I veri appassionati non comprano perché vogliono il meglio del meglio, comprano perché sanno che hanno tra le mani il meglio del meglio, comprano un pezzo di una filosofia di vita, non uno strumento, comprano un pezzettino di Steve Jobs, del suo cervello, del suo sogno, e ora che lui è morto chi ha preso il suo posto pare che abbia deciso che quel cervello non fosse poi così straordinario. Lasciate perdere il mercato, e noi non vogliamo essere solo dei numeri.

2 commenti:

  1. a dire il vero i fatturati procedono a gonfie vele ,le trimestrali sono la verità,poi ognuno può dire le fesserie che vuole,

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    1. forse non hai capito il senso delle mie parole, non sto parlando di fatturato, trimestrali, quotazioni di borsa, non me ne frega niente dei numeri, io mi sono innamorato di una filosofia di vita, non del valore delle azioni.

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